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Nell' esempio precedente abbiamo considerato un caso in cui i
coefficienti di diffusione restavano uguali ad uno in tutta l' area di
studio. In generale il risultato di una simulazione risulta essere un
buon modello se si avvicina il più possibile alla realtà. Nella
maggior parte delle situazioni in cui si può osservare un fenomeno
diffusivo la zona in osservazione difficilmente risulta
uniforme. Esistono molti fattori che influiscono sul moto delle
molecole come ad esempio la temperatura, la pressione, l' umidità,
la densità, i campi magnetici, la luminosità...
Tutti questi fattori, che possono variare da un punto all' altro della
zona sotto esame, vengono considerati nel coefficiente di
diffusione. Nell' esempio seguente il fluido sarà tutto concentrato
verso il centro, quello che varierà saranno i coefficienti di
diffusione che andranno a formare un gradiente simmetrico (Figura
).
Figura:
Coefficienti variabili
[concentrazione]
[coefficienti di diffusione]
|
$ fick -x 4 -y 4 - -dt 2
test/ciambella.bmp test/grad_simm.bmp
Figura:
Variazione della concentrazione con coefficienti variabili
|
Si nota chiaramente sia dall' output 3D sia da quello in due
dimensioni che la materia si diffonde maggiormente verso il lato in cui
i coefficienti di diffusione sono maggiori.
$ fick -x 5 -y 5 -t 4 - -3d
test/ciambella.bmp test/grad_simm.bmp
[
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[
]
Figura:
coefficienti costanti in 3D
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Quì si vede che la concentrazione di materia, all' aumentare di
, non si diffonde in maniera uniforme in tutte le direzioni ma
tende a diffondersi con maggiore rapidità nella direzione in cui il
coefficiente di diffusione è maggiore.
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2006-02-17